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PAOLO GENTILINI – Come un imprenditore nel settore degli arredamenti è riuscito a superare una situazione incasinata a livello lavorativo anche se è il figlio del titolare e non è il solo a prendere le decisioni in azienda

Paolo Gentilini è un imprenditore di un’azienda di mobilio ed è il figlio del titolare dell’impresa. L’azienda produce l’intero arredo per la casa, compresi i complementi, in legno massello e non.

La sua situazione prima di entrare a far parte del Metodo Ercole, era molto incasinata. Nonostante lui fosse una persona molto precisa, analitica e schematica, non riusciva a lavorare bene e in modo produttivo.

Il suo lavoro veniva messo a dura prova giorno dopo giorno, e le ore passate in laboratorio e in produzione diventavano l’occasione per una sorta di “battaglia senza sosta” contro le interruzioni.

La causa della sua improduttività? A detta di Paolo:

“L’ostacolo più grande della mia situazione era il mio babbo che prendeva delle decisioni da solo senza concordarle con nessuno. Nonostante stesse solo in ufficio e non potesse sapere a che punto fosse il laboratorio della produzione, si svegliava la mattina e prendeva le sue decisioni!

E allora mi toccava cambiare i miei piani, andare di qua o di là piuttosto che portare a termine il lavoro che avevo previsto di svolgere”.

Quindi, la fonte dell’incasinamento di Paolo era il padre. O, quanto meno, questo era ciò che Paolo pensava all’inizio.

Infatti, preda degli imprevisti, dei continui cambi di piano e di priorità che coinvolgevano tanto lui quanto i collaboratori, Paolo decise di cercare attivamente una soluzione che gli permettesse di portare il suo lavoro avanti in modo sereno e tranquillo. E, imbattendosi nel libro “Cresci Senza Assumere”, decise di acquistarlo e leggerlo d’un fiato. 

Già dal libro, Paolo trasse molti spunti e tecniche da implementare, e capì che la causa della sua improduttività non era da ricondurre al suo babbo. Certamente, l’impulsività delle decisioni del padre incidevano sul lavoro di Paolo e degli altri collaboratori. Ma la disorganizzazione e la confusione nei lavori erano per larga parte causati da come Paolo gestiva il suo di tempo.

Da lì, la decisione di Paolo fu quella di entrare all’interno del Metodo Ercole Boot Camp, superando lo scetticismo iniziale. In passato, aveva già seguito molteplici corsi di famosi formatori italiani sulla crescita personale, marketing, vendita e delega che, come lui stesso ammette:

“Mi hanno aiutato in alcuni punti a gestire o organizzare meglio parte del mio tempo; però dopo un breve periodo ritornavo alla mia situazione di comodo, cioè quello che facevo quotidianamente, senza cambiarla”.

Nel nostro caso, sarebbe stata l’ennesima esperienza? Oppure l’eccezione che smentisce la regola?

Clicca nel video qui sotto per l’intervista completa.

Paolo iniziò con la giusta determinazione il nostro Programma Formativo, convinto come è sempre stato che un cambiamento, a maggior ragione di tipo organizzativo, doveva nascere da lui.

Entrando più nel dettaglio, i suoi obiettivi principali erano quelli di: 

  1. organizzare meglio il suo tempo
  2. riuscire a sistemare la sua azienda da un punto di vista gestionale
  3. far gestire meglio il tempo anche al padre e ai dipendenti
  4. portare avanti azioni di marketing (come fare richieste di video-testimonianze ai suoi clienti soddisfatti)

Per questo motivo, ciò che abbiamo fatto è stato assegnargli principalmente due compiti:

  1. Stabilire 2/3 blocchi di tempo da 1 ora ciascuno al giorno da dedicare ai propri collaboratori.

    In questi blocchi, ognuno di loro avrebbe potuto fargli tutte le domande che voleva e chiedergli tutto ciò che altrimenti lo avrebbe bloccato. Al di fuori di questi blocchi… no!

    La funzione di questa modifica stava nel fatto di dover trasformare le interruzioni giornaliere da parte dei dipendenti, in attività vere e proprie, programmate nell’organizzazione quotidiana del lavoro. 

  2. Monitorare la resa sulle attività che svolge (vendita, consegna dei lavori svolti, etc.) nelle due settimane precedenti di ingresso al programma, e monitorare il suo miglioramento nelle due settimane successive.

    Questo gli avrebbe permesso di sottoporre i suoi miglioramenti agli occhi del padre e convincerlo della bontà dei cambiamenti che stava apportando, per poi convincere successivamente anche suo zio – anche lui, coinvolto nell’azienda familiare.

 

In sei settimane, Paolo si è impegnato a fondo per portare a casa ogni singolo risultato, riuscendo così a raggiungere gli obiettivi prefissati. E tutto questo, usando le sue parole, è stato possibile in quanto:

“Il Metodo Ercole Boot Camp è molto mirato, perché tu hai ogni settimana le tue video-lezioni da guardare della durata di un’ora, mezz’ora, 20 minuti… Ogni settimana si sblocca la settimana successiva, quindi tu non rischi di saltare per esempio delle lezioni che magari potresti reputare inutili, ma che in realtà nascondono anche solo quella frase particolare che per te è illuminante.

E poi hai le tue sessioni di coaching, dove vieni seguito e c’è un confronto diretto con il tuo coach che ti segue passo passo”.

Era da tempo che Paolo voleva fare la richiesta di video-testimonianza ai suoi clienti con un video in cui spiega come fare la video-testimonianza. Finalmente con il Metodo Ercole è riuscito a trovare il tempo per farlo, con il tempo preso da quello lavorativo. E la cosa positiva è che il tempo che è riuscito a trovare per fare questo video, è stato quello avanzato che prima veniva sprecato!

“Ho impiegato sei settimane e ho notato un netto miglioramento nel mio lavoro e anche nella mia vita. Al lavoro non ho più le interruzioni da parte dei collaboratori, in quanto ho stabilito con loro un orario nel quale possono venire a farmi delle domande. La stessa cosa ho fatto con la mia segretaria, alla quale ho dato anche delle risposte preventive alle possibili domande e dubbi. Tutti suggerimenti che ti vengono insegnati nel corso che piano piano fai tuoi e li metti in pratica, rendendoli sempre migliori.”

Adesso, Paolo, oltre ad avere più tempo nel lavoro, riesce anche a effettuare le varie mansioni più in fretta, poiché le pianifica prima e quindi sa già cosa dovrà fare in quel momento. In pratica, riesce a rendere più automatiche certe azioni e quindi a risparmiare tempo. 

“Sono rimasto molto contento del Metodo Ercole, Attilio e Nicola sono due ragazzi giovani ma non sono da sottovalutare. Il loro metodo è studiato bene, è attuale (cioè si basa sui tempi di oggi, non sugli anni ‘90 come capita spesso in altri corsi), è moderno (perché lo puoi studiare su internet da casa, dal cellulare, dall’iPad sul treno, ovunque tu sia).

Ho studiato anche con molti altri formatori… non dico che non siano bravi, ma la struttura del corso del Metodo Ercole secondo me è migliore, proprio perché la gestisci a casa tua, sei obbligato a fare quel percorso senza saltare nessuna tappa, e le chiamate settimanali che tu programmerai, fanno in modo che quello che tu hai pensato di fare lo fai.

Sono soprattutto le chiamate settimanali che mi aiutano a sistemare quelle piccole cose che da solo non sarei riuscito a sistemare, quelle piccole cose che sono differenti per ogni persona; le chiamate aiutano a risolvere questo problema dell’essere diversi, perché Attilio e Nicola ti daranno una risposta in base ai problemi che hai, che potrebbero nascere utilizzando il loro metodo, perché non essendo abituati a usare un metodo del genere, ci si ritrova poi anche ad affrontare delle difficoltà nuove che loro ti aiutano ampiamente a superare”.

COSA PUOI IMPARARE DAL CASO STUDIO?

 

Molte aziende italiane sono a conduzione familiare: il padre ha avviato l’azienda con i suoi fratelli, e poi attraverso un cambio generazionale ha affiancato i propri figli che adesso si ritrovano a lavorarci dentro.

In questa micro-struttura imprenditoriale, la generazione precedente rimane al timone, con tutti i pro e i contro del caso tra cui il fatto di lasciare poco spazio ai figli per decidere e agire.

Ora, davanti a questa situazione ci sono due atteggiamenti alternativi che si possono adottare:

  1. dare la colpa di eventuali problemi organizzativi al fatto che non si è liberi a pieno di decidere come portare avanti il lavoro, lamentandosi con frasi tipo “il problema è mio padre/mia madre che vuole decidere tutto lui/lei”;

     

  2. assumersi la propria responsabilità e, al di là di tutto, decidere di lavorare per migliorare la situazione per quanto di propria competenza.

Paolo ha scelto questa seconda via: si è fatto carico del lavoro che avrebbe potuto fare su di sé a prescindere da tutto e tutti, e ha portato a casa i risultati.

Attraverso una schedulazione degli insegnamenti, all’utilizzo delle tecniche e grazie alle consulenze personalizzate, il Metodo Ercole è il modo migliore per uscire da queste situazioni nel minor tempo possibile.

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