Giorgio è un chimico e dirige una società di consulenza e formazione nell’ambito della sicurezza e salute sul lavoro, che si occupa anche di sistemi di gestione, privacy e adempimenti tecnici di vario tipo.
Si tratta di una professione molto delicata che negli ultimi due anni gli ha regalato grandi soddisfazioni: a partire dal 2018, e più o meno fino alla fine del 2019, la sua società è cresciuta in maniera esponenziale, ed è cresciuta anche la quantità di attività in cui essa è stata coinvolta.
Di solito per un imprenditore è sempre una bella notizia quando la propria società raccoglie consensi e i clienti aumentano, perché anche il fatturato tende ad aumentare di conseguenza. E anche per Giorgio questa crescita è stata accolta con molto piacere, almeno all’inizio.
Non ci è voluto molto, però, prima che si ritrovasse anche a risentire del proverbiale rovescio della medaglia: un maggior carico di lavoro e nuove responsabilità corrispondevano infatti a un numero crescente di attività che Giorgio faticava sempre più a svolgere in modo puntuale ed efficace.
“Sono arrivato a un certo punto, a fine 2019, in cui effettivamente avevo diversi problemi a gestire tutte le attività, volendo anche naturalmente avere del tempo per la famiglia. Se uno volesse solo avere una vita professionale-lavorativa allora sì, sarebbe andato bene lavorare 8-10 ore al giorno con quei ritmi; però volendo avere del tempo per la famiglia, adesso anche con due bambine piccole, effettivamente doveva cambiare qualcosa”.
E nei primi mesi del 2020 qualcosa ha effettivamente cominciato a cambiare dal momento in cui Giorgio, da sempre interessato a formarsi e a elaborare strategie innovative per migliorare la propria produttività, ha scoperto il nostro libro, “Cresci senza assumere”.
Pronto a svestire i panni da docente e mettere quelli da studente, Giorgio ha intuito da subito il potenziale che il Metodo Ercole mostrava già da quelle pagine, e ha deciso di sfruttarlo appieno iscrivendosi anche al Metodo Ercole Boot Camp, nella speranza di poterlo applicare alla propria situazione che, nel frattempo, era già iniziata a migliorare per via dell’applicazione delle tecniche apprese nel libro.
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L’obiettivo principale non era solo quello di tornare ad avere il tempo di dedicarsi alla propria famiglia vivendola appieno, ma anche quello di migliorare sempre di più il proprio rendimento sotto il profilo lavorativo.
Era di certo un compito non facile, che poteva essere svolto soltanto con l’acquisizione di un vero e proprio metodo di gestione del tempo e con la sua applicazione costante in tutte le attività della sua giornata.
Giorgio si è quindi dedicato a un attento studio delle varie tecniche e strategie su cui si fonda il Metodo Ercole, ed è stato introdotto gradualmente all’utilizzo degli strumenti pratici di cui esso si serve.
Oltre allo studio delle varie lezioni e dei principi che caratterizzano il Metodo, in parallelo, Giorgio ha avuto accesso anche a delle consulenze personalizzate, nel corso delle quali abbiamo lavorato con lui per adattare al meglio tutte le conoscenze che stava acquisendo al suo caso specifico.
È stato proprio nel corso di queste consulenze che ci siamo resi conto che a rendere le cose particolarmente difficili per lui non era solo l’assenza di un metodo di gestione del tempo, né la gran quantità di incarichi di lavoro da portare a termine giorno per giorno entro determinate scadenze, ma anche l’assenza, da parte di Giorgio, della giusta concentrazione.
Se era vero che le 8 ore da cui erano composte le sue giornate lavorative sembravano non bastare mai a svolgere tutte le attività che si prefiggeva, costringendolo spesso a togliere tempo alla propria famiglia e ai propri interessi extralavorativi, era altrettanto vero che Giorgio stesso tendeva a distrarsi e a interrompere alcune attività per altre apparentemente più urgenti, trovando poi difficoltà a riprendere in mano le attività precedenti e a concluderle entro i tempi previsti.
A ciò si aggiungeva ovviamente la costante sensazione di precarietà a cui la pandemia di COVID-19, il lockdown e i relativi provvedimenti da parte del Governo costringevano lui e molti altri imprenditori come lui: un DPCM appena approvato e valido sin dal giorno successivo rischiava di scaraventarlo nel caos più totale, dovendo lui far fronte alle richieste dei clienti che, in qualità di esperto, gli chiedevano consigli e direttive chiare su come comportarsi.
È per questa ragione che il percorso formativo di Giorgio ha attraversato più fasi, durante le quali lo abbiamo aiutato ad attrezzarsi e adattarsi il meglio possibile alle tappe forzate che questo particolarissimo periodo richiedeva di percorrere.
Ma non si trattava certo di un’impresa impossibile, non con i giusti strumenti e il giusto grado di caparbietà di cui ogni imprenditore di successo è dotato. E in questo, Giorgio si è decisamente dimostrato tale.
A venirgli incontro sono state le tecniche cardine del Metodo Ercole, che gli hanno consentito man mano di approcciarsi nel modo giusto a ogni singola attività che doveva svolgere nella sua giornata, da quando si alzava dal letto a quando si coricava la sera.
Se la Tecnica +2×2 gli ha insegnato a calcolare quanto tempo gli sarebbe stato necessario per portare a termine un’attività, è stata la Tecnica -2:2 a permettergli di prendere in considerazione anche gli imprevisti legati a ogni singola attività. In questo modo Giorgio ha imparato man mano a farsi cogliere sempre meno di sorpresa da scadenze più o meno improvvise relative al proprio lavoro.
Quanto detto poc’anzi riguardo alla scarsa concentrazione di Giorgio nel momento in cui si dedicava ad alcuni incarichi riguardava in realtà anche un problema di prioritizzazione errata. È probabilmente per questa ragione che lui stesso cita la Tecnica U/D tra quelle che più hanno avuto un impatto su di lui, se non addirittura come quella più rivoluzionaria di tutte:

“La Tecnica U/D, Urgenza/Difficoltà, all’inizio non era intuitiva per me, perché io mi concentravo solo sull’urgenza e non tanto sulla difficoltà. Il fatto di concentrarsi su due parametri anziché uno fa effettivamente la differenza. È stata quella che più mi ha colpito e che ha rivoluzionato in positivo l’organizzazione delle mie giornate”.
Riuscire a determinare la durata e la priorità di ogni attività ha finalmente messo Giorgio nelle condizioni di riorganizzare le proprie giornate in base a quanto appreso. Ogni attività è stata non solo inserita da lui in blocchi di tempo calcolati grazie alle precedenti Tecniche, ma anche collocata in un determinato ordine di priorità proprio grazie all’applicazione della Tecnica U/D.
In più, per massimizzare i risultati delle energie giornaliere investite da Giorgio nei confronti dei suoi clienti, gli abbiamo suggerito in Consulenza Strategica di ritagliarsi ulteriori blocchi di tempo per gestire il feedback dei clienti alla fine del turno lavorativo, nonché per schedulare attività nuove che andavano sorgendo nel frattempo e che andavano anch’esse pianificate in modo altrettanto rigoroso, anche rimettendo in discussione le giornate già pianificate.
Il vantaggio è stato fin da subito concreto: una pianificazione settimanale perfetta, chiara, sempre aggiornata, e che conteneva tutte le attività, compiti e mansioni che Giorgio avrebbe dovuto svolgere nei giorni e settimane a seguire.
Tuttavia, i cambiamenti – e i miglioramenti – da apportare nella vita di Giorgio non riguardavano soltanto la sfera lavorativa, ma anche quella personale: regolarizzando il ciclo sonno-veglia e gli orari dei pasti e pianificando anche le attività da svolgere insieme alla propria famiglia, è riuscito giorno dopo giorno a ottimizzare la propria organizzazione a 360°.
Nel giro di 4-5 settimane Giorgio ha sviluppato una familiarità con il Metodo Ercole sufficiente ad applicarlo con costanza, fino a farlo diventare parte integrante della sua routine di ogni giorno cominciando a raccoglierne succosi frutti.
Adesso Giorgio è molto più soddisfatto del suo lavoro, che riesce a svolgere con maggior concentrazione e con un maggior rendimento. E la cosa davvero sorprendente è che i suoi orari di lavoro si sono praticamente dimezzati: partito da 8/10 massacranti e intense ore di lavoro giornaliere, che all’inizio nemmeno sembravano potergli bastare, è arrivato adesso a lavorare soltanto la mattina, pur lasciando liberi anche dei blocchi di tempo pomeridiani per eventuali imprevisti dell’ultim’ora.
Il tempo che è riuscito a ricavare grazie a questa nuova organizzazione può finalmente essere speso in attività di qualità che comprendono diverse mansioni in casa, la sua formazione personale, i suoi hobby e ovviamente anche varie attività ricreative in compagnia della sua famiglia.
“Non avendo esperienza in sistemi di gestione del tempo, andavo un pò a sensazione. Adesso ho capito finalmente come dovevo comportarmi. Lo step successivo è stato naturalmente quello di applicarlo costantemente, e l’ultimo che ho compiuto è quello in cui mi trovo adesso: riesco a trovare il tempo per tutto e ho diminuito gli sprechi di tempo.
Utilizzando il Piano Settimanale e il Taccuino Giornaliero riesco ad organizzarmi le giornate lavorando fondamentalmente la mattina, riservando il pomeriggio solo a eventuali urgenze. Quindi sicuramente il Metodo ha la sua validità e per questo lo consiglio a tutti gli imprenditori e professionisti come me che ancora non lo conoscono”.
COSA PUOI IMPARARE DAL CASO STUDIO?
Cos’è più importante, lavorare tanto o lavorare bene?
Gli imprenditori e i piccoli professionisti non sono persone che si lasciano spaventare facilmente dal lavoro, dalle responsabilità e dalla pressione che scadenze e impegni improvvisi possono esercitare su di loro ogni singolo giorno.
Ciò può anche portare molti di loro a pensare che la loro vita debba essere solo questo: una serie di scadenze urgenti e incarichi pressanti che si susseguono uno dopo l’altro senza dar loro il tempo di respirare, e a volte costringendoli a sacrificare quelle che un tempo erano le loro priorità, compresa la propria famiglia.
E come se non bastasse tendono anche a credere che per far fruttare un’azienda sia necessario trascorrere intere giornate a lavorare, qualunque sia l’attività che svolgono nel concreto.
In realtà le cose non stanno affatto così e il caso di Giorgio, che è passato dal lavorare affannosamente 8 ore al giorno (con la costante sensazione che non potessero bastare) al lavorare molte meno ore ma in modo estremamente più produttivo, facendo crescere la propria società senza più trascurare nessuna delle sue attività extralavorative, lo dimostra.
La qualità batte nettamente la quantità, se si possiedono gli strumenti giusti per sfruttare al massimo il proprio tempo.
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