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ANDREA ZARANTONELLO – Come un Ingegnere titolare di uno studio di progettazione strutturale è riuscito a gestire il suo tempo lavorativo e il carico di attività dei suoi collaboratori senza sprechi o dispersioni di risorse

Andrea Zarantonello è un ingegnere titolare di uno studio di progettazione in ambito strutturale, con tanto di collaboratori da gestire.

Clicca nel video qui sotto per l’intervista completa.

Prima di iniziare il percorso con noi, Andrea si trovava in una situazione di imprevisti e confusione totale: usando le sue parole “mi sentivo rincorso dal tempo”. Il che, come si può facilmente comprendere, non è proprio il massimo della vita.

A complicare le cose, ci si mettevano anche gli imprevisti, che lo portavano di continuo fuori strada e lo costringevano a dover recuperare lavoro ogni singolo giorno, a dover cambiare direttive date ai suoi collaboratori nei giorni precedenti, alimentando il caos lavorativo a discapito delle scadenze e delle consegne che avrebbe dovuto fare nei confronti dei clienti.

Andrea soffriva molto di questa situazione; anche perché, essendo per sua natura una persona molto analitica e precisa, viveva in totale contrasto rispetto a sé stesso e al modo in cui avrebbe voluto portare avanti le cose.

E’ una sensazione comune tra i liberi professionisti che non riescono ad organizzare le proprie giornate, il fatto che sanno di valere tanto, di avere tanto potenziale da esprimere, ma non riuscire a farlo per via della disorganizzazione del lavoro a cui cercano di porre rimedio ogni giorno – senza successo.

Un giorno Andrea, ormai giunto al capolinea, decise che ne aveva abbastanza, quindi iniziò attivamente a cercare soluzioni alla confusione mentale e al disordine lavorativo di cui voleva sbarazzarsi una volta per tutte. E fu in quella occasione che trovò il libro Cresci Senza Assumere, che acquistò e divorò nel giro di qualche giorno.

Le soluzioni contenute nel libro iniziarono a dare i loro frutti, e Andrea capì che era il momento di fare il passo successivo per acquisire finalmente un Metodo in grado di fargli pianificare tutte le sue attività di lavoro, gestire gli imprevisti suoi e dei suoi collaboratori e ottenere la tanto desiderata serenità mentale nel sapere cosa bisognava fare ogni giorno e quando sarebbe stato fatto.

E aderì al Programma “Metodo Ercole Boot Camp”.

Gli obiettivi che Andrea intendeva raggiungere attraverso il nostro Metodo erano:

  • Stabilire le attività da fare impostandole sul Piano Settimanale – lo strumento “principe” del Metodo Ercole e che Andrea aveva già avuto modo di conoscere all’interno del libro “Cresci Senza Assumere”;
  • Gestire bene la pianificazione, tanto per quanto concerne le tempistiche che le scadenze sue e dei suoi collaboratori.

Andando ad analizzare la sua giornata e organizzazione, gli sono state affidate le seguenti attività da compiere.

Per prima cosa, bisognava riuscire a gestire bene la pianificazione dei progetti, prendendo i progetti pendenti e seguendo alcuni step, in particolare: 

  • Spacchettare ogni singolo progetto in micro-attività, applicando per ognuna la Tecnica del “+2×2” – spiegata all’interno del Programma Formativo – che aveva la funzione di ridurre gli imprevisti per ogni singolo progetto.

  • Stabilire l’ordine e il flusso di lavoro logico e cronologico di quelle attività che ne sbloccavano altre;

  • Capire quali erano attività sue e quali dei suoi collaboratori, e quanto impegno in termini di tempo richiedevano;

  • Riportare le attività di sua competenza sul Piano Settimanale;

  • Scrivere sul Piano Settimanale dei reminder per sbloccare il lavoro dei collaboratori, laddove ce ne fosse stato bisogno, oltre a dei reminder per controllare che il lavoro di ognuno di loro andasse liscio come l’olio.

Fatto ciò, ci siamo spostati ad analizzare con Andrea un aspetto della sua personalità che aveva immediate ricadute sul tempo, ovvero il suo perfezionismo esagerato che spesso, per sua stessa ammissione, diventava “perfezionismo inutile”.

In ambito lavorativo, infatti, ci sono sempre delle attività su cui non c’è ragione di accanirsi. Attenzione: non si tratta di ammettere allora che si debba lavorare male, o in modo superficiale. Ma, così come abbiamo fatto con Andrea, il segreto è quello di fare un elenco dettagliato di attività e condividerlo con i collaboratori, per le quali si può soprassedere SENZA abbassare la qualità e il risultato finale del lavoro svolto per il cliente.

Ecco: quello è inutile perfezionismo, che va subito abbandonato a vantaggio della produttività massima!

Attraverso le attività che gli sono state assegnate, Andrea è riuscito ad applicare le varie tecniche al proprio ambiente lavorativo, ritrovando così più serenità a livello mentale e riuscendo a gestire il suo studio e il suo lavoro nel migliore dei modi.

Ma non solo: è riuscito anche ad avere una visione più ampia del lavoro, focalizzandosi di più sugli obiettivi, e a non rimanere bloccato su dettagli inconsistenti e irrilevanti che gli facevano perdere solamente del tempo prezioso.

Tutto ciò gli ha consentito di integrare all’interno del suo ufficio altre due nuove risorse e poterle coordinare con i giusti tempi e modalità.

“Il lavoro fatto insieme mi ha portato anche a fare ulteriori riflessioni. Non è che necessariamente uno deve sapere quanto è lunga la circonferenza per poter disegnare un cerchio, nel senso alcune informazioni sono sovrabbondanti e spesso anche inutili o fuori luogo, quindi centrare l’obiettivo vuol dire anche avere una visione più generale”.

L’attività della pianificazione è proprio quella che ha portato Andrea a gestire al meglio il proprio tempo.

“…e questo lo si fa con degli strumenti che hanno praticamente tutti, un bel foglio di carta e una penna! Facendo così, si pianifica e si ragiona con la propria testa senza distrazioni”.

Il ritornare a mezzi semplici ma efficaci come un foglio e una penna, lo ha aiutato a non farsi distrarre dai mezzi tecnologici o dai social media, riuscendo così a focalizzare bene le tempistiche per evitare che gli imprevisti mandassero all’aria di volta in volta il suo lavoro.

“Innanzitutto, ho apprezzato il programma perché non è un corso bensì un METODO, nel senso che si impara, sia dal punto di vista teorico che pratico, proprio per raggiungere l’obiettivo in ambito lavorativo. Ho avuto un approccio graduale con tematiche interessanti che coinvolgevano la gestione del tempo a tutto tondo, nel senso non solo quello che riguardavano solo l’aspetto lavorativo, ma un po’ tutti gli aspetti della vita.

 

È un’applicazione subito naturale in quanto vengono collegati il libro, il video e l’assistenza con le esercitazioni. E questo è proprio, secondo me, quello che fa la differenza, è quello che dà un plus ai risultati che poi si ottengono.

 

Ho trovato molto utile il Metodo Ercole, anche perché c’è stato un affiancamento costante di Attilio, in particolar modo, che mi ha seguito nelle consulenze. Ho trovato utile l’applicazione soprattutto della pianificazione settimanale e del ritrovare alcune impostazioni che durante gli anni magari si perdono o si cambiano per convinzioni sbagliate che si sono acquisite. Il Metodo Ercole ti aiuta a gestire il tempo e la vita”.

 

COSA PUOI IMPARARE DAL CASO STUDIO?

Il caso studio di Andrea dimostra tre elementi fondamentali.

In primo luogo, che la gestione del tempo NON è solo personale e non ha ricadute solo sul libero-professionista o imprenditore, ma ha immediate conseguenze su tutto ciò che fa, e su tutte le persone con cui ha a che fare.

Il caos di Andrea ricadeva su di lui, sui suoi collaboratori e, a cascata, sui suoi clienti. 

E, come se non bastasse, il carico ingestibile di lavoro che si trovava sulle spalle finiva per rovinare del tutto la sua vita privata, stridendo con quelli che erano i suoi equilibri anche familiari.

In secondo luogo, che spesso si tende ad isolare il tempo per il lavoro, separandolo dal tempo per la vita privata, come se si trattasse di due “compartimenti-stagno” non comunicanti.

Quando la verità è questa. Che esiste IL TEMPO. Punto.

E la cattiva gestione su un fronte (il lavoro) ricade IMMEDIATAMENTE sull’altro (la vita privata).

In terzo luogo, infine, che si può gestire il proprio tempo anche semplicemente con un foglio e una penna. Senza app “fighe” ma inutili, senza calendari online complicati e senza impazzire dietro 100 strumenti diversi. 

Un foglio. Una penna. Fine della storia.

Per Andrea, senza dubbio si è trattato di un cambio di mentalità, di una trasformazione integrale. Ma grazie all’applicazione del Metodo Ercole, con tutte le sue tecniche, e le consulenze, finalmente Andrea è riuscito a gestire il suo lavoro, pianificando le sue giornate, stabilendo delle priorità e dando la giusta importanza alle varie situazioni. 

Riuscendo così non solo a gestire il suo lavoro, ma anche quello dei suoi collaboratori, sia vecchi che nuovi.

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